Specialista in Chirurgia Generale Dirigente Medico SSD Breast Unit Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi ASST-Settelaghi - Polo Universitario
Il carcinoma mammario è il tumore più frequente nel sesso femminile; ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre 55.000 nuovi casi; una donna su dieci nel corso della propria vita si confronta con questa diagnosi che cambia drasticamente la vita quotidiana e richiede un percorso di cura spesso impegnativo e prolungato.
Un dato importantissimo da sottolineare è quello dell’aumento dell’incidenza del tumore alla mammella soprattutto tra le più giovani. Tra i 25 e i 44 anni infatti si registra, negli ultimi anni, un aumento di oltre il 28%. Un numero alto di donne, quindi, attualmente escluso dai programmi di screening, previsti dal Servizio Sanitario Nazionale per le donne di età compresa tra i 45 ed i 74 anni.
Grazie ai continui progressi della medicina e alla diffusione dei programmi di screening mammografico per la diagnosi precoce, associati alle campagne di sensibilizzazione della popolazione femminile, si è osservata negli ultimi anni una riduzione della mortalità per carcinoma mammario.
La prevenzione è fondamentale perché permette di individuare un tumore in fase iniziale, quando è ancora impalpabile e rilevabile soltanto agli esami strumentali, aumentando quindi le possibilità di cura radicale che può arrivare ad una percentuale di guarigione che supera il 90%.
Se alla mammografia si associa l’ecografia mammaria l’accuratezza dell’esame aumenta significativamente.
Nel contesto della diagnosi e della cura della patologia mammaria un ruolo particolare è svolto dalla visita senologica che consiste nell’esame clinico completo delle mammelle da parte di un Medico specializzato. È una metodica semplice e indolore, effettuata nello studio del medico senza l’ausilio di particolari strumenti. Si può suddividere in tre fasi: anamnesi, ispezione e palpazione.
Il Senologo, prima di cominciare l’esame vero e proprio delle mammelle, si occupa della raccolta anamnestica ovvero dell’analisi di quelle informazioni personali e familiari che possono aiutare nella valutazione complessiva della paziente: eventuale presenza di casi di tumore mammario in famiglia, età di comparsa del primo ciclo mestruale e/o della menopausa, gravidanze, alimentazione, terapie ormonali (contraccettivi orali, terapie ormonali sostitutive in menopausa), etc. Si analizzano, quindi, le caratteristiche degli eventuali sintomi, quali la tumefazione, il dolore mammario (mastodinia) e la secrezione dal capezzolo.
Non esiste un’età in cui iniziare ad eseguire i controlli strumentali; è però consigliato a tutte le donne di età compresa tra i 18 ed i 35 anni eseguire una prima valutazione senologica ed una ecografia mammaria bilaterale. Nella fascia di età tra i 35 ed i 40 anni a giudizio del clinico di riferimento è consigliata l’esecuzione della prima mammografia che deve essere sempre eseguita in associazione con l’esame ecografico poiché le due metodiche risultano complementari (e non escludenti) tra loro. Dopo i 40 anni, invece, è consigliabile eseguire sempre l’esame mammografico, sarà il Senologo a decide quali controlli eseguire e con quale periodicità. Risulta di fondamentale importanza per ogni donna avere un Senologo di riferimento poiché il rapporto di fiducia tra Paziente e Medico, è il punto di partenza per la gestione di una corretta sorveglianza e risulta ancor più indispensabile per affrontare con coraggio e speranza il percorso diagnostico-terapeutico nel caso di una neoplasia mammaria.
Il riscontro occasionale di un nodulo mammario è un’evenienza molto comune; i noduli possono essere indolori o dolenti; talvolta, sono accompagnati da altri segni, quali secrezioni dal capezzolo o alterazioni cutanee. I noduli della mammella sono un segnale da non sottovalutare, ma che non deve destare eccessiva preoccupazione. Per allontanare i dubbi e differenziare le lesioni benigne da quelle maligne, è sempre indicato rivolgersi a uno specialista, che sulla base dei riscontri clinici prescriverà una serie di accertamenti utili a identificarne la natura. La gestione dei noduli mammari dipende dalle loro caratteristiche istologiche e per tale motivo un approfondimento mediante agobiopsia percutanea è un accertamento che rientra nella routine diagnostica.