PNEUMOLOGIA

Dr. Fabio Pirracchio

Ambulatorio di Pneumologia:

  • Visita pneumologica.
  • Spirometria
  • Ecografia toracica
  • Test del cammino

LA PNEUMOLOGIA

La parola "pneumologia" deriva dal greco ed è quella scienza medica che si occupa della fisiologia e patologia dei polmoni.  Fino agli inizi del Novecento gli specialisti in pneumologia si occupavano principalmente di tubercolosi, tanto che la specializzazione veniva denominata "tisiologia". Con il tempo il campo di studi si allargò alla fisiopatologia polmonare, le patologie fumo - correlate, le malattie di ambito allergologico, neoplasie, interstiziopatie, i disturbi del sonno.  Ed ecco così il nascere della pneumologia moderna intesa come specializzazione in "malattie dell'apparato respiratorio". 

La fisiopatologia respiratoria e le sue applicazioni cliniche

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La fisiologia della respirazione studia il funzionamento dei polmoni. Non si tratta solo dello studio dello scambio dei gas, ovvero l'ossigeno e l'anidride carbonica, ma anche la meccanica dell'inspirazione e dell'espirazione, la circolazione sanguigna, l'equilibrio fra polmoni e gabbia toracica e tanto altro. Nell'attività clinica quotidiana alcuni esami di fisiopatologia respiratoria hanno importanza fondamentale per la cura e la gestione del paziente.
Si tratta innanzitutto dello studio dei volumi polmonari attraverso la pletismografia (Il pletismografo e le prove di funzionalità respiratoria - Respiro Informa) o, come esame di primo livello, la spirometria semplice.
Invece la valutazione dello scambio dei gas a livello polmonare avviene attraverso la tecnica della Diffusione del monossido di carbonio (La DLCO: significato e prospettive di una finestra sul microcircolo polmonare - Respiro Informa).
L'equilibrio fra lo scambio dei gas polmonari e la biochimica dell'organismo viene valutato attraverso un particolare prelievo di sangue ovvero l'emogasanalisi arteriosa (L'emogasanalisi: come si esegue e cosa ci svela - Respiro Informa).
Questi esami consentono un primo approccio diagnostico a molte patologie polmonari, e talvolta riescono ad individuarle ancor prima dello sviluppo dei primi sintomi.

Le patologie ostruttive polmonari: asma e BPCO

Per patologia ostruttiva polmonare si intende la riduzione del calibro bronchiale con conseguente riduzione del flusso dell'aria. Si tratta di una semplificazione di un meccanismo fisiopatologico molto complesso, anche perché le alterazioni anatomiche non sono esclusivamente solo bronchiali ma si ripercuotono su tutto il tessuto polmonare e di conseguenza l'organismo. L'asma è caratterizzata da una ostruzione reversibile al flusso aereo provocata da una infiammazione delle pareti bronchiali, e scatenata da diversi stimoli anche ambientali. La diagnosi si basa sull'anamnesi, l'esame obiettivo e sulle prove di funzionalità respiratoria. Con la sigla BPCO si intende invece la Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, in questo caso l'ostruzione del flusso aereo è irreversibile o solo parzialmente reversibile. La patologia è solitamente scatenata dall'esposizione al fumo di sigaretta, sostanze in ambito lavorativo, talvolta deficit genetici. Spesso il confine fra asma e BPCO è labile, e dunque l'approccio al paziente deve essere personalizzato sui dati diagnostici e sui sintomi. Oggi sono disponibili diverse terapie inalatorie in grado di alleviare i disturbi e garantire una buona qualità di vita.

BRONCHIECTASIE

Con il termine bronchiectasia si intende la dilatazione irreversibile di una via aerea di maggior calibro. L'eziologia può essere varia, da infezioni ricorrenti a malattie genetiche come la fibrosi cistica; così come variabile è l'interessamento più o meno esteso dei polmoni. Le bronchiectasie generano una sintomatologia subdola, caratterizzata anche da tosse, espettorazione e mancanza di fiato. La diagnosi si basa sulla radiologia del torace, a partire dalla più semplice radiografia ma è solitamente necessaria la TC torace per determinare l'estensione della malattia. Il trattamento prevede l'utilizzo degli antibiotici per le riacutizzazioni, il drenaggio delle secrezioni e la gestione delle complicanze come le sovrainfezioni.

Interstiziopatie: fibrosi polmonare, sarcoidosi e non solo

Le pneumopatie interstiziali sono un gruppo eterogeneo di disordini caratterizzati da ispessimento dei setti alveolari, proliferazione dei fibroblasti con deposizione di collagene e sovvertimento dell'architettura polmonare. Si tratta di un numero cospicuo di patologie, classificate in base a complessi pattern radiologici (definiti da sigle come NSIP, UIP, ecc), eziologici e clinico - diagnostici. Una delle più comuni forme di interstiziopatie è la fibrosi polmonare idiopatica, ed il termine "idiopatica" indica proprio che non se ne conosce la causa scatenante. La sintomatologia è caratterizzata da tosse secca e dispnea da sforzo ingravescente nel corso degli anni. Oggi alcune nuove terapie permettono di rallentarne il decorso. La sarcoidosi è un'altra patologia caratterizzata dalla formazione di un particolare tessuto infiammatorio, descritto come insieme di granulomi non necrotizzanti. Sebbene la manifestazione polmonare è la più comune, questo tessuto infiammatorio può colpire molti altri organi ed apparati. Ancora oggi la terapia cardine, con la quale si ottengono ottimi risultati fino anche alla guarigione, è il cortisone.

Nodulo solitario, neoplasie polmonari e linfoadenopatie intratoraciche

Per nodulo solitario si intende una lesione polmonare isolata, ovvero circondata da tessuto sano, di dimensione inferiore a 3 centimetri di diametro. Spesso si tratta di un riscontro occasionale a seguito di esami radiologici eseguiti per altri motivi. La strategia clinica e diagnostica viene ispirata da linee guida internazionali, tuttavia l'approccio al paziente deve essere individualizzato in base ai fattori di rischio ed ai dati clinici. La preoccupazione maggiore è la neoplasia, tuttavia il nodulo solitario può avere anche altre eziologie di natura benigna. La diagnosi definitiva si ottiene attraverso la biopsia, e le principali strategie di ambito pneumologico per ottenerla sono la broncoscopia e l'ecoendoscopia bronchiale EBUS-TBNA. L'EBUS-TBNA in particolare è uno strumento diagnostico di recente sviluppo che consente di ottenere accurati prelievi cito-istologici delle principali stazioni linfonodali polmonari. Questa strategia diagnostica mininvasiva consente di ottenere la diagnosi di molte malattie sia maligne che benigne dove ci sia un interessamento diretto dei linfonodi intratoracici, oppure quando una lesione si presenti vicina alle principali diramazioni bronchiali.

Presso l'Ambulatorio di pneumologia MalpensaMed la visita specialistica pneumologica può essere associata ai seguenti esami clinico - diagnostici:

- Spirometria semplice: consente la valutazione dei volumi polmonari mobilizzabili dal sistema respiratorio, ovvero quei volumi che possono essere misurati tramite manovre inspiratorie ed espiratorie. E' un esame di primo livello utile per il monitoraggio clinico e per definire il successivo iter diagnostico quando necessario.

- Ecografia toracica: tramite una comune sonda per ecografia consente lo studio di alterazioni pleuriche e polmonari che si trovino a stretto contatto con la parete toracica. L'ecografia toracica consente altresì di individuare e studiare i versamenti pleurici, raccolte liquide che se di piccola entità possono non essere neanche evidenti alla radiografia del torace.

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